Vacanze racing di un racing manager | Pirelli

Vacanze racing di un racing manager

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Azione in Repubblica Ceca
Il racing manager Pirelli Mario Isola è ha, per tutto l'anno, un'agenda fittissima di gare e eventi. Solo occasionalmente ha un weekend libero. E allora che cosa fa? Si rilassa a casa e guarda la televisione? No. Cerca forse una sorta di ritiro spirituale sulla cima dei monti, lontano dal rombo dei motori? Neppure. 
Va a correre. Mario in effetti ha iniziato la sua carriera in Pirelli come test driver e ha anche partecipato a diversi rally in passato, quindi ha già tanti all'attivo nelle competizioni. Ma di recente ha provato qualcosa di completamente diverso: l'autocross.

Che cos'è l'autocross?
Potrebbe essere il campionato più popolare di cui non avete mai sentito parlare. La top class si chiama Super Buggy: un buggy quatto ruote con telaio costruito in modo specifico. L'esperienza di guida non è dissimile da quella di un'auto da rally Gruppo B – solo che è scoperta.
Le vetture corrono in piccoli gruppi in una serie di prove speciali, un po' come il rallycross, con il vincitore deciso nella finale. Lo sport è particolarmente seguito nell'Europa dell'Est, ecco perché Mario si è ritrovato ad andare a Humpolec nella Repubblica Ceca, a Sud-Est di Praga.
E aveva anche un compagno di squadra molto noto: l'ex-campione di GP2 Davide Valsecchi, che ha vinto il suo Titolo nel 2012 con Pirelli e ora corre nella Blancpain GT Series. Quando non guida, Davide è commentatore per Sky di F1 e GP2. Quindi è altrettanto sorprendente che anche lui passi i suoi preziosi weekend liberi dedicandosi a nuove avventure su quattro ruote. 
Ma il ‘Team Pirelli' – come da scritta sulle tute OMP fatte ad hoc – puntava a un weekend consistente. Unico problema, Mario non aveva mai guidato un buggy di questo genere prima. E, per via di diverse complicazioni di viaggio per arrivare a destinazione (Humpolec non è ben servita dall'aeroporto internazionale), ha potuto saggiare per la prima volta il Super Buggy solo in qualifica. 
L'autocross si svolge su una pista corta e tortuosa in ghiaia. Sotto il piede destro, diverse centinaia di cavalli e in testa un casco jet in stile motocross con occhiali. Quindi è una delle esperienze più intense che si possano avere nel motorsport. Mario ne è uscito con gli occhi sgranati. Per modo di dire, se si fossero riusciti a vedere i suoi occhi sotto lo strato di fango sugli occhiali…
“È stato incredibile: adrenalina allo stato puro”, ha detto. “Non ci sono paragoni: ti muovi tutto il tempo: sterzo, controsterzo, accelerazione, frenata: l'esperienza di guida è incredibilmente impegnativa. E la prestazione pura è fenomenale”.

Podi e applausi
Nonostante le difficoltà nel prendere le misure con questi dirt racers brutali (non del tutto differenti dal genere di competizioni con cui un altro celebre Mario, Mario Andretti, ha iniziato la sua illustre carriera negli anni 50), nella prima sessione ‘il nostro' Mario è arrivato terzo.
“A essere sinceri, mi sono sorpreso io stesso”, ha ammesso Mario. “Ho cercato di abituarmi gradualmente, ma non è possibile con questi buggy, perché tutto succede rapidissimamente”.
Mario è riuscito ad arrivare terzo nella seconda gara, ma non ha potuto andare in finale per via di un problema al cambio. Ma sia lui sia Valsecchi sono stati assolutamente entusiasti del loro weekend.
“Prima di tutto, voglio ringraziare il mio carissimo amico Giovanni Trincossi e tutto il Team Praga che ha gestito i nostri buggy”, ha concluso Mario. “Sono un gruppo fantastico e molto impegnato. E ovviamente Pirelli, che ha fornito i nostri pneumatici! Non posso che consigliare l'autocross: è qualcosa che tutti dovrebbero provare perché è un mix davvero divertente tra rally e racing”.
Proprio così: la prova vivente che in Pirelli non ne abbiamo mai abbastanza di corse!