Talento e lavoro di squadra insieme per il successo nella serie British GT | Pirelli

Talento e lavoro di squadra insieme per il successo nella serie British GT

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Sia che si tratti di gareggiare in Formula 1® o di rappresentare una casa automobilistica nelle gare GT, dove famosi modelli di supercar si fronteggiano sulla pista, per la maggior parte dei giovani appassionati di auto e gare questi sogni devono essere messi da parte per occupazioni molto più ordinarie, anche se per alcuni esiste una possibilità concreta di realizzarli in un momento successivo.

Esiste una sola serie che è riuscita ad unire le due tipologie di pilota, ossia quello prefessionista e quello amatoriale, e queste serie è il  Campionato British GT. Sono poche le accoppiate di piloti che inglobano questa filosofia e che includono i campioni di categoria GT3 di quest'anno: Jonny Adam e Derek Johnston. 

Adam è stato ingaggiato da Aston Martin come pilota sponsorizzato a seguito del successo conseguito in una serie in cui gareggia dal 2011, ed ora ha la possibilità di partecipare a gare in tutto il mondo per questo marchio. La sua attività più regolare si svolge a casa, seppure con la Vantage GT3, e quest'anno è stato il primo pilota a difendere con successo il titolo British GT. Ciò che rende le sue conquiste ancora più importanti è che egli le ha realizzate in due diversi team, accanto a due diversi piloti. Inoltre, il titolo del 2016 è stato conseguito su pneumatici diversi, con Pirelli che è diventata il fornitore esclusivo all'inizio della stagione.

Per il pilota professionista che condivide la Pro-Am con un altro pilota, gli obiettivi sono duplici. Il primo obiettivo è quello di essere veloce in pista, ma vi è anche il ruolo di coach per i compagni di team meno esperti per aiutarli a potenziare la propria guida. Si tratta di un obiettivo cruciale, poichè è quasi impossibile che un'auto vinca una gara se entrambi i piloti non sono estremamente veloci.

Adam è molto apprezzato in entrambe le aree e Johnston afferma che l'impegno del pilota scozzese per il team va addirittura oltre: “Jonny è un pilota eccezionale. È bravissimo alla guida, conosce l'auto nei minimi dettagli ed è pure un ragazzo veramente simpatico.  Quest'anno Jonny mi ha dato tanto:  sono riuscito ad essere sempre più veloce di 2 - 2 secondi e mezzo ad ogni giro, e questo grazie a Jonny. Per lui non esistono problemi, pensate che addirittura lucida l'auto!”

Johnston, un uomo d'affari di successo, ha iniziato a gareggiare verso i 45 anni di età. Nel giro di breve ha iniziato a vincere, aggiudicandosi i titoli del Ferrari Open e Coppa GT su pneumatici Pirelli, prima di passare alla serie British GT. Dopo una prima vittoria nel 2015, Adam è entrato nel suo team Aston Martin TF Sport ed insieme hanno vinto le prime due gare della stagione nei circuiti di Brands Hatch e Rockingham.

La coppia ha poi affrontato alcune gare più difficili, ma sono comunque rimasti a contendersi il titolo, arrivando fino alla finale di Donington Park, dove Johnston ha dimostrato i progressi fatti al volante. Prima di tutto, ha concluso una sessione Am straordinariamente vicina alla qualifica, dove il distacco dai sette piloti principali è stato di meno di tre decimi di secondo, quindi ha preso il comando per la prima metà della gara. Con il rivale che nel tentativo di rimanere al comando ha invece perso posizioni, Adam è riuscito a portare l'auto in seconda posizione e ad assicurare il titolo.

“È stata una stagione impegnativa, ma noi abbiamo dato il massimo e sapevamo cosa dovevamo fare” ha spiegato Johnston. “È stato comunque molto stressante ed è stata la gara più dura a cui abbia mai partecipato. In testa avevo le parole che Jonny mi aveva ripetuto per tutta la settimana: ‘devi distanziarti di 20 secondi'.”

Le gare GT3 sono famose per la forte competizione tra le diverse auto, che nel campionato British GT di questa stagione è stata particolarmente vivace, con i tre maggiori equipaggi in classifica alla guida di vetture di tre diverse case automobilistiche. La Lamborghini Huracan GT3 è apparsa per la prima volta al British GT e Jon Minshaw e Phil Keen hanno guidato una delle due auto di Barwell Motorsport per portare Johnston e Adam molto vicini al titolo.

Minshaw e Keen hanno avviato la disputa per il titolo con una vittoria nella gara più lunga del campionato, ossia la Silverstone 500, disputata per tre ore sotto una pioggia battente. Hanno poi vinto entrambe le gare di velocità di un'ora di Snetterton, sono stati i primi a realizzare due vittorie del British GT3 nell stesso weekend per sei anni, dopo avere anche avuto una penalità al pit-stop durante la gara.

Un'altra auto che è spesso stata in una posizione critica è la Bentley Continental GT3 del Team Parker Racing, appartenente a Rick Parfitt Jr, figlio del chitarrista degli Status Quo, e Seb Morris, che è arrivata dalla Serie GP3 supportata da Pirelli e si è subito fatta notare per le pole position, una vittoria di gara e record di giro (spesso conseguiti su pneumatici Pirelli P Zero, che in queste occasioni hanno dimostrato la loro performance e durata).

Morris, 20 anni, è uno dei piloti più giovani che si sono dedicati alle gare GT nella speranza di dare forma alla propria carriera, proprio come ha fatto Adam. Il British GT è particolarmente affascinante per i giovani piloti, grazie anche alla classe secondaria GT4, dove le griglie di partenza di questa stagione sono state particolarmente affollate.

Numerose auto GT4 erano guidate da due giovani piloti ed una vettura che si è fatta particolarmente notare era guidata da Ciaran Haggerty, 20 anni compiuti in agosto, e Sandy Mitchell, di soli 16 anni. Nonostante la loro insesperienza, essi sono stati incaricati da McLaren dello sviluppo della nuovissima 570S GT4. 

Il progresso era chiaramente visibile, la coppia si è infatti aggiudicata due vittorie nei due giri finali, compresa la metà della doppietta per McLaren e il team Black Bull Ecurie Ecosse alla finale di Donington, con la vettura gemella 650S GT3 di Alasdair McCaig e Rob Bell, pilota sponsorizzato, che si è portata a casa la vittoria totale.

Per Mitchell, che è diventato il vincitore di campionato più giovane in assoluto, l'esperienza è stata fenomenale. “Ho imparato così tanto da questa stagione e ciò mi sarà senz'altro utile nel lungo termine, con tutto ciò che dovrò imparare del GT, come ad esempio i pit stop e le gare più lunghe. Inoltre, sviluppare un'auto con McLaren è stato veramente grandioso” spiega Mitchell. “Ci sono state alcune difficoltà, ma c'era da aspettarselo quando questa è al momento l'unica auto in gara nel mondo. La stagione, andando avanti, è migliorata continuamente e le due vittorie negli ultimi due circuiti che abbiamo visitato sono state sorprendenti.”

Jack Bartholomew, che come Haggerty è passato al British GT dal Campionato BRDC British F4 con pneumatici Pirelli, è arrivato vicino a subentrare al compagno di team Aston Martin Ross Gunn come campione teenager nel GT4.

Alla fine però, sono stati Graham Johnson e Mike Robinson ad aggiudicarsi il titolo sulla loro PMW Expo Racing/Optimum Motorsport Ginetta. Ufficialmente i due piloti rappresentano la coppia Pro-Am, ma essi lavorano per la stessa società durante la settimana ed hanno dimostrato che è possibile competere con concorrenti più giovani ma molto dotati. 

Questa è una delle tante storie del British GT del 2016: forte competizione tra auto fantastiche e successo per i piloti provenienti da realtà molto diverse.