Il rally è una competizione di motorsport che raccoglie alcuni dei migliori piloti del mondo che si affrontano su alcune delle strade più difficili del pianeta, a bordo di auto simili a quelle che la gente comune guida su strada.
Nel corso degli anni, ciò ha reso il rally un perfetto banco di prova in cui i produttori di pneumatici possono sviluppare nuovi concetti da applicare alle vetture stradali. Non solo i pneumatici da rally devono offrire un’eccellente aderenza sulle superfici scivolose come fango e ghiaccio, ma devono anche resistere a terreni accidentati e sterrati.
Per un pilota di rally, una foratura significa perdere fino a due minuti in classifica mentre è in lotta di pochi secondi con un altro pilota. E le sollecitazioni subite da un’auto da rally, quando viene guidata a tutta velocità in una tappa disputata su sterrato abrasivo, sono all’ordine del giorno anche con la mescola più resistente.
Per ovviare a questo problema, i costruttori di pneumatici si sono serviti del rally per sviluppare tecnologie “run flat” che consentono a un’auto di continuare la marcia a velocità normale anche dopo la foratura di un pneumatico. Nel caso di Pirelli, l’azienda italiana mise a punto il sistema anti-sgonfiamento EMI negli anni Novanta.
Si trattava di un materiale schiumoso che si espandeva per rimpiazzare l’aria fuoriuscita dal pneumatico in caso di foratura. Ai giorni nostri, la tecnologia Seal Inside di Pirelli destinata alle vetture stradali è molto simile, grazie a uno speciale mastice sigillante che riempie il vuoto che si viene a creare ogni volta che si fora un pneumatico, consentendo ai conducenti di proseguire la marcia.