P Zero nel cuore dell'azione F1 Live a Londra | Pirelli

P Zero nel cuore dell'azione F1 Live a Londra

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La battaglia di Trafalgar
I numeri ufficiali non ci sono ancora su quante persone abbiamo visto l'F1 Live show a Londra (di persona o via Internet) ma l'uomo con la vista migliore sui circa 100.000 presenti è stato sicuramente l'Ammiraglio Horatio Nelson.
La statua del celebre ammiraglio britannico si trova 50 metri sopra Trafalgar Square, sul suo piedistallo che rappresenta uno dei simboli più noti di Londra. Direttamente sotto di lui, mercoledì 12 luglio, un palco che ha ospitato band di primo piano, una conferenza sulla F1 nei programme scolastici e una sfida di pit stop con una Formula 1 con brand Pirelli, a sottolineare il ruolo essenziale che i pneumatici e i pit stop rivestono. Una delle attrazioni della giornata, che ha attratto una folla immensa.
Incredibilmente l'intero show che ha portato l'intera griglia di monoposto di Formula 1 in un evento al di fuori di una pista è stato organizzato dalla Formula One Management in circa un mese, nonostante il lavoro logistico enorme per realizzarlo. Pensateci: per la prima volta, in qualunque parte del mondo, una capitale europea è stata praticamente chiusa per permettere alla gente di vedere le Formula 1 in azione in un evento speciale. E poi ci sono stati interviste, concerti, divertimenti e autografi. In passato si è parlato molto del portare la Formula 1 alla gente, ma prima d'ora non era mai stato fatto in modo così spettacolare.

Le star dello show
Oltre ad alcuni piloti, sis ono viste macchine davvero iconiche che hanno percorso Whitehall, vicino a 10 Downing Street. I top team hanno portato le loro ultime F1, ma tra quelle del passato due in particolare hanno attratto l'attenzione. La McLaren-Honda che ha vinto il campionato 1990 con Ayrton Senna, guidata da Stoffel Vandoorne. E la prima monoposto di F1 turbo, la Renault RS01 del 1977, esattamente 40 anni fa, guidata dal suo pilota di allora, il francese René Arnoux. Dopo un pomeriggio di preparativi, sul tardi tutte le macchine hanno iniziato indimenticabili giri dimostrativi su un circuito costruito in modo specifico. “Mi sono davvero divertito,” ha detto il vincitore del GP d'Austria Valtteri Bottas. “Non ho mai fatto una cosa del genere prima ed è stata davvero una grande esperienza.” E in evidenza non solo piloti ma anche celebrità: inclusa Naomi Campbell – che ha posato per le foto in tuta con Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen. La star dello show? Probabilmente Daniel Ricciardo. Per motivi di sicurezza, gli organizzatori avevano chiesto ai piloti di non fare doughnuts – ma il pilota della Red Bull ha concluso con qualcosa che è parso come un doughnut al profumo di Pirelli. “E' stata solo una sbandata controllata!” a detto dopo. “I fans sono venuti qui per vedere uno show. Li ho salutati, missione compiuta.” Troppo giusto…

 

Si apre un nuovo capitolo
Ciò che è successo sulle strade di Londra è stato davvero surreale. In effetto, solo 24 ore prima, non c'era niente; dato che l'evento è stato annunciato solo il giorno prima, proprio per evitare affollamento. Questo incredibile show è stato un vero successo che ha portato la promozione dello sport ne 21° secolo. Le monoposto hanno usato pneumatici Pirelli da dimostrazione e i piloti si sono dati da fare per metterli alla prova. L'odore di gomma bruciata è stata una parte essenziale dell'ambiente, ma il profumo prevalente è stato quello del cambiamento. Come un esempio di guerrilla marketing, non è stato secondo a nient'altro – il sindaco di Londra ha persino detto che un giorno sarebbe interessato a ospitare una gara di F1 nella capitale inglese. Soprattutto, ha aperto le porte su uno sport che è spesso stato descritto come chiuso ed esclusivo. I piloti hanno incontrato i fans, prendendo persino i loro telefoni per fare dei selfie unici che saranno la base di ricordi negli anni che verranno. Ed è questo il motivo del live show. Creare ricordi che dureranno nel futuro e ispireranno un'intera nuova generazione di fans. F1 Live London è stato un vero momento storico.