Nella buona e nella cattiva sorte | Pirelli

Nella buona e nella cattiva sorte

Nella buona e nella cattiva sorte 01
Nella buona e nella cattiva sorte 01

In viaggio verso il successo

Statisticamente, la carriera di Ari Vatanen con un unico titolo di Campione del Mondo di rally potrebbe non sembrare significativa rispetto a quella di chi ha ottenuto molti più titoli. Tuttavia, proprio come per Colin McRae, il segno lasciato nel mondo del motorsport è stato molto superiore rispetto alla somma dei titoli ottenuti.

Vatanen è stato un vero e proprio ‘Flying Finn', diventando il secondo Campione del Mondo finlandese di rally nel 1981. E' stato proprio il suo stile di guida spregiudicato al volante a catturare l'immaginazione dei suoi sostenitori in tutto il mondo, ispirando un'intera generazione di piloti di rally.

All'inizio della sua carriera, Vatanen si fa notare battendo Hannu Mikkola ed ottenendo la vittoria in un rally finlandese al volante di un'Opel Ascona, ma sarà al volante della Ford Escort MkII che otterrà il massimo successo in questo sport. Prima di ottenere successo a livello internazionale, si aggiudica due titoli nel campionato inglese con l'Escort a trazione posteriore. Dopo aver ottenuto il suo primo titolo mondiale in occasione del Rally dell'Acropoli nel 1980, diventa Campione del Mondo di rally l'anno successivo (con il co-pilota David Richards): in questo periodo fa parte del Rothmans Rally Team dopo il ritiro da parte della Ford della sua partecipazione ufficiale.

 

Image social - Nella buona e
nella cattiva sorte

 

Una celebre vittoria

Vatanen non riesce a difendere il titolo, accetta però la sfida del Campionato mondiale di rally, firmando il contratto per condurre la nuova Peugeot 205 T16 in occasione della sua stagione di debutto nel 1984. Al debutto alla guida della Peugeot sfuma la vittoria in Corsica ma riesce ad ottenere il suo primo successo in occasione del Rally dei 1000 Laghi di quell'anno in Finlandia. Seguono altre due vittorie al rally di Sanremo e al RAC in Gran Bretagna, in occasione dei quali mostra il suo entusiasmo alla guida di una delle auto più iconiche dell'era del Gruppo B.

La stagione 1985 inizia come la più entusiasmante per Vatanen. Walter Rohrl parte al Rally di Monte Carlo come favorito (avendo vinto le precedenti tre edizioni), aprendo la strada ai primi successi della sua Audi Quattro.

Vatanen comincia subito bene, ma a causa di un timbro sbagliato del co-pilota Terry Harryman ottiene otto minuti di penalizzazione al controllo dei tempi. Questa penalizzazione fa arretrare Vatanen di quattro minuti dietro Rohrl, facendo apparentemente sfumare ogni speranza di vittoria.

Quello che succede poi è un incredibile recupero da parte di Vatanen, che grazie agli pneumatici chiodati riesce a salire un valico ghiacciato ad una velocità molto superiore rispetto al rivale, tenendo poi il passo nei successivi 20 chilometri di asfalto. Chiude la corsa con la vittoria per la Peugeot con oltre 5 minuti di vantaggio, per la gioia dell'affollato pubblico francese. E con grande sollievo per il traumatizzato Harryman.

 

Nella buona e nella cattiva sorte 03
Nella buona e nella cattiva sorte 03

 

A bocca aperta

Vatanen ottiene la vittoria anche l'anno successivo in Svezia, ma una serie di ritiri aprono la strada al compagno di team Timo Salonen nel campionato, quando subisce un grave incidente durante il Rally di Argentina. L'impatto estremamente violento causa la rottura del sedile, con conseguenti gravi lesioni alle gambe e un'emorragia interna che mette a rischio la vita di Vatanen.

Impiega 18 mesi prima di ottenere il recupero dalle lesioni fisiche e dalla grave depressione, mentre nel frattempo il Gruppo B viene abolito e la Peugeot si ritira dal Campionato mondiale di rally. Vatanen conquista poi il rally di Dakar, vincendo per tre volte con la Peugeot ed una volta con la Citroën nel giro di cinque anni. Avrebbe potuto vincere anche la quinta gara se non gli fosse stata rubata l'auto a metà competizione nel 1988. Inoltre, partecipa con la Peugeot 405 ad una cronoscalata lungo le pendici del Pikes Peak nel Colorado battendo il nuovo record nel 1988, sfida immortalata nel film pluripremiato Climb Dance (per vederlo clicca qui).

Vatanen tornerà a competere nel Campionato mondiale di rally periodicamente, ottenendo il podio con Mitsubishi, Subaru e Ford nel 1998. Scende poi in politica e viene eletto nel 1999 al Parlamento Europeo, pur continuando a partecipare alla Dakar Rally fino a metà degli anni 2000, anche come compagno di squadra di McRae con la Nissan.

“Amo la Dakar perché ti fa percepire come sei piccolo nel mondo,” ha affermato in un'occasione in Marocco. “Vedi quei granelli di sabbia nel deserto? Siamo piccoli così.”

 

Nella buona e nella cattiva sorte 04
Nella buona e nella cattiva sorte 04

 

Politica e passione

Nel 2009 i suoi interessi trovano un denominatore comune nella sua candidatura alla presidenza della FIA, la Federazione Internazionale dell'Automobile. Per uno scherzo del destino, il candidato rivale è proprio Jean Todt, suo capo-squadra durante gli anni passati con la Peugeot. Vince Todt, anche se Vatanen è ancora oggi attivo nel settore in qualità di presidente dell'Estonian Autosport Union.

Inoltre continua a deliziare gli appassionati di corse motorsport con i racconti sulla sua carriera. Un filmato di Vatanen a bordo durante il Manx Rally 1983 ha ottenuto oltre due milioni di visualizzazioni su YouTube, presentando un incredibile momento topico dopo aver sfiorato un muro con la sua Opel Manta. Harryman si lascia scappare un “Mio Dio!” mentre Vatanen riprende in mano la situazione e gli dice di continuare a leggere gli appunti.  Guarda qui.

E' la sua personalità dentro e fuori dall'auto che fa di Vatanen una grande persona. “Ero una sorta di artista” ha affermato. “Ho ascoltato più il mio cuore che il mio cervello, ecco cosa ho fatto. Rinuncerai a qualche vittoria, ma non avrai mai una vita noiosa.”