Che tipo di pilota sia Bortolotti lo si scopre ripercorrendo la sua carriera. A diciott’anni si è trovato a Fiorano per guidare una Ferrari F1, battendo quello stesso giorno il record della pista. Era il premio per aver vinto nel 2008 il campionato italiano di F3. A quella data, Bortolotti, nata ad Arco di Trento nel 1990, aveva 18 anni. «Che correre fosse la mia vita mi è stato chiaro quasi subito, farlo diventare un lavoro è stato un po’ più complicato. Quando nel 2008 ho vinto il campionato di F3 italiano la mia carriera è cambiata perché ho avuto la possibilità di fare un test con la Scuderia Ferrari, dove riuscii a fare il record della pista a Fiorano, ed era la mia prima volta su una Formula 1. Quella giornata mi ha cambiato la vita, perché di lì in poi sono riuscito a finanziarmi: prima grazie a Red Bull e poi grazie a Ferrari ho cominciato una carriera nelle monoposto. Senza quel titolo in F3 e quel test di F1 sarebbe stato molto complicato. Quello è stato il momento della mia carriera che mi ha fatto capire che c’era uno spiraglio per diventare professionista».
Passato senza troppi pensieri dalla Formula Renault Winter alla Formula Junior, e poi alla F3, al Campionato FIA di F2, al GP3 e altro ancora, Mirko Bortolotti ha guidato quasi qualsiasi auto e ha corso ovunque. Il suo palmares parla chiaro, dopo aver vinto la F3 nel 2008, nel 2011 ha vinto il campionato di F2, nel 2013 la Eurocup Megane Trophy e nel 2017 la Blancpain endurance Cup, diventando un esperto delle gare di durata.