Nel settembre 1980 Imola ospita il Gran Premio d’Italia, mai sfuggito -né prima né dopo- a Monza che quell’anno resta senza Mondiale. Ancora un anno e il circuito diventa sede fissa del GP San Marino, in coabitazione con Monza fino al 2006 e terreno di alcune delle giornate più indimenticabili della storia da corsa. In cima a tutte, purtroppo, il drammatico 1 maggio 1994 che vede la scomparsa in gara al Tamburello di Ayrton Senna al volante della sua Williams.
Il giorno precedente aveva visto anche la morte di Roland Ratzenberger per uno schianto alla curva Villeneuve con la sua Simtek. A oggi, il weekend più tragico della storia dei Gran Premi.
Dalla scomparsa (14 agosto 1988) del Drake, il circuito è intitolato a Dino ed Enzo Ferrari, denominazione che resiste a tutt’oggi. Con queste caratteristiche il percorso ospita il Mondiale F1 fino al 2006, con un disegno che a seconda delle ricorrenti piccole modifiche misura circa 5000 metri e che nel 2004 vede la pole position record di Jenson Button su BAR motorizzata Honda a 222,6 km/h.
A fine ottobre, per il suo ritorno in campionato, Imola si proporrà con un layout ancora modificato: via la Variante Bassa prima dei box, dove il lungo rettilineo verso il Tamburello è ora spezzato da due curve a destra appena accennate; novità di sicurezza in zona Variante Alta, con maggiore spazio di fuga, nuovi box e soltanto la Torre Marlboro, a destra della linea di partenza, ancora esistente dalla tradizione precedente. Il campionato vi ritorna con piacere, anche se la collocazione temporale a inizio novembre non potrà proporre le atmosfere vissute fino al 2006, quando i giorni del GP San Marino erano un inno alla nuova primavera.