Timo Salonen, eroe per sbaglio | Pirelli

Timo Salonen, eroe per sbaglio

Salonen, eroe per sbaglio 01
Salonen, eroe per sbaglio 01

Per vincere, bisogna puntare su un finlandese

Markku Alen, Ari Vatanen, Hannu Mikkola, Juha Kankkunen, Tommi Makinen: la Finlandia ha dato i natali ad alcuni dei nomi più leggendari della storia del rally. Il nome di Timo Salonen non sempre è stato venerato allo stesso modo, ma è una sorta di eroe di culto tra i fan irriducibili, diventato campione del mondo durante l'epica era del Gruppo B. E oggi festeggia il suo 69° compleanno.

Come molti altri assi del rally finlandese, Salonen iniziò a guidare molto presto. All'età di sette anni fu fermato dalla polizia mentre, alla guida di una vettura, tornava a casa dall'officina di famiglia. Prese parte al suo primo rally nel 1970 subito dopo il suo diciottesimo compleanno, e il successo non tardò ad arrivare. Si piazzò sesto nella gara di casa del Campionato del Mondo Rally sia nel 1975 sia nel 1976 alla guida di una Datsun, e poi ebbe l'opportunità di unirsi ad Alen nell'invincibile formazione Fiat, arrivando secondo al Rally dei Mille Laghi sia nel 1977 sia nel 1978. Ottenne anche la sua prima vittoria nel WRC in Québec, Canada.

Il suo primo ingaggio WRC a tempo pieno si ripresentò con il team Datsun, con il quale si classificò quarto assoluto nel campionato 1979. Nel 1980 vinse in Nuova Zelanda, dove riuscì a battere Walter Rohrl, e trionfò in Costa d'Avorio l'anno successivo. Quando Datsun divenne Nissan, Salonen vide scemare le opportunità di gareggiare per la vittoria contro macchine più veloci. Ma nel 1985 ricevette una telefonata da Jean Todt, capo del team Peugeot, che era alla ricerca di una valida seconda guida da affiancare a Vatanen nella nuova vettura veloce, la 205 T16 Gruppo B. Fu una telefonata che gli cambiò la vita.

 

 

Salonen, eroe per sbaglio 02
Salonen, eroe per sbaglio 02

 

L'ascesa del fiacco

È lecito dire che, a differenza di Vatanen, Salonen non aveva l'aspetto di un atleta tipico. Come se non bastasse, portava dei grandi occhiali e fumava molto, e il suo stile rilassato gli valse il soprannome di Löysä, che in finlandese significa “il fiacco”. Ma niente di tutto ciò sembrava impedirgli di essere un pilota veloce, cosa che Vatanen avrebbe scoperto a sue spese.

Già vincitore di tre eventi nel team Peugeot alla fine della stagione precedente, Vatanen inaugurò il 1985 vincendo a Montecarlo e in Svezia, mentre Salonen si piazzò terzo in entrambe le gare. Ma Salonen non ci mise molto ad affermarsi come vincitore, conquistando il gradino più alto del podio alla terza prova in Portogallo. Vatanen iniziò a subire una serie di ritiri, alcuni dei quali dovuti a cause meccaniche, ma anche a un brutto incidente in Corsica.

Salonen si aggiudicò ulteriori vittorie in Grecia e Nuova Zelanda, portandosi in testa al campionato. Nel tentativo di reagire, Vatanen venne coinvolto in un terribile incidente in Argentina, subendo gravi lesioni che lo misero fuori gioco per il resto dell'anno. Improvvisamente, “il fiacco” si ritrovò a essere il numero uno della Peugeot, il pilota su cui il team riponeva le speranze del titolo.

Salonen conquistò la vittoria in Argentina e un'altra in Finlandia. La sua serie di quattro vittorie consecutive rappresentò un record che venne battuto solo 20 anni dopo da Sebastien Loeb, e consentì a Salonen di aggiudicarsi senza difficoltà il titolo del 1985.

 

Un finlandese tira l'altro

Nel 1986, Salonen venne affiancato nella formazione Peugeot da un altro veloce finlandese, Juha Kankkunen. Stavolta fu Kankkunen a prendere rapidamente il sopravvento nella competizione all'interno del team e riuscì a conquistare il titolo, mentre a Salonen toccò aspettare fino a settembre per vincere di nuovo in Finlandia. In seguito, le vetture del Gruppo B furono vietate per motivi di sicurezza e il programma di rally della Peugeot venne di conseguenza annullato. Con sette vittorie, Salonen era stato statisticamente il pilota di maggior successo dell'epoca, ma ora si ritrovava senza lavoro.

“Il fiacco” si unì alla Mazda, vincendo alla sua seconda partenza in Svezia nel 1987, ma negli anni successivi partecipò solo a quattro o cinque raduni a stagione, e la sua carriera si concluse nel 1992 dopo un periodo col team Mitsubishi. Dieci anni dopo, prese parte al Rally di Finlandia per festeggiare il suo 50° compleanno, come fanno molti assi finlandesi, a bordo di una Peugeot 206 WRC. 

Oggi Salonen gestisce la sua concessionaria di auto in Finlandia e fa ancora apparizioni sporadiche al volante di una vettura da rally in occasione di eventi storici, a volte con lo stesso modello di Peugeot che lo ha reso famoso. Potrebbe non avere la visibilità di altre leggende del rally, ma non c'è dubbio che Salonen abbia “domato” l'era più spettacolare di questo sport. Per non parlare del fatto che, quando si trattava di feste, questo tranquillo uomo di Helsinki riusciva ad animare l'ambiente allo stesso modo in cui animava le tappe del rally.