Cinque cose che abbiamo imparato dai test F1 a Barcellona... | Pirelli

Cinque cose che abbiamo imparato dai test F1 a Barcellona...

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1. La differenza tra i pneumatici è quella che ci aspettavamo sarebbe stata
Quest'anno ci sono cinque mescole slick invece di sette (e solo tre colori), con lo scopo di creare un gap maggiore tra tutte le mescole rispetto al 2018, che è persino più ampio. I dati mostrano che siamo sulla strada giusta. Ai test Barcellona F1 ci sono stati circa 0,6-0,7 secondi sul giro tra ciascuna mescola – ma con le temperature più calde durante la stagione quell gap dovrebbe salire a circa 0,9 secondi. Il nostro obiettivo era poco meno di un secondo.

2. Le monoposto sono più veloci nonostante il peso maggiore 
I cambiamenti regolamentari per quest'anno con il carburante extra aumentano il peso delle monoposto di circa 10 chilogrammi, con un costo di circa tre decimi di secondo sul giro a Barcellona. Nonostante questo handicap, le macchine sono state consistentemente più veloci rispetto allo stesso test dello scorso anno, con i tempi migliori che sono arrivati a un soffio dalla pole 2018. Una cosa che non ci si aspetta in un test pre-stagione con temperature basse e macchine completamente nuove. Aspettiamoci che quest'anno molti record sul giro vengano battuti.

3. Le nuove regole aerodinamiche potrebbero funzionare
Le monoposto quest'anno hanno ridotto il carico con ali anteriori più semplici, per aiutare i piloti nei sorpassi, rendendo le vetture meno sensibili a livello aerodinamico. In teoria, questo dovrebbe portare a uno show migliore. E il pilota della Haas Kevin Magnussen pensa che questo obiettivo potrebbe essere stato raggiunto: “Oggi ero dietro a una macchina e la situazione era decisamente migliore rispetto all'anno scorso: il feeling della macchina che segue”, ha detto il danese nella seconda settimana di test. “Sono riuscito a stare in scia e a superare”. 

4. le nuove monoposto sono più affidabili che mai 
Anche se sulle nuove macchine la vernice era appena asciutta, hanno mostrato un livello di affidabilità straordinario, con i piloti che hanno regolarmente percorso più di 120 giri al giorno. La Williams ha accumulato 140 giri durante una sola giornata la scorsa settimana, mentre tutti i team complessivamente hanno coperto la bellezza di 40.844 chilometri in otto giorni – 8.774 giri, l'equivalente di circa 133 GP di Spagna. 

5. Chi ha bisogno di esperienza?
I rookies sono stati subito veloci, nonostante la loro limitata percorrenza su una F1 prima di Barcellona. Alexander Albon, Lando Norris e Antonio Giovinazzi sono stati tutti in vetta alla classifica in vari momenti durante il test, mentre George Russell è stato autore della maratona di 140 giri di cui abbiamo detto – e alla fine ha persino detto di sentirsi bene. L'ultima generazione di debuttanti è più preparata che mai. 

 

...E CINQUE COSE CHE RIMANGONO ANCORA SOSPESE
La F1 non è solo quello che conoscete. Quello che non sapete è spesso più interessante. Ecco cinque cose che il test Barcellona F1 non ci ha detto. Ancora. 

1. Chi è al top
Alla fine, Sebastian Vettel e Lewis Hamilton hanno concluso il test di Barcellona divisi da soli tre millesimi di secondo. Questo ci dice tutto e niente: al momento è impossibile dire chi abbia un vantaggio. Nei test le monoposto difficilmente girano nella stessa specifica svolgendo gli stessi programmi: inoltre i team tendono a esaltare le prospettive dei loro rivali. È già iniziata, con Lewis Hamilton che ha detto che la Ferrari potrebbe essere di mezzo secondo più veloce al giro. Aspettiamo e vedremo. 

2. Come si comportano i pneumatici wet 
A differenza dello scorso anno, quando a Barcellona nevicò, il meteo è stato relativamente buono e totalmente asciutto in tutte e otto le giornate. Questo significa che i Cinturato intermediate e wet in specifico 2019, che sono stati riprogettati per dissipare più acqua in una gamma più ampia di condizioni, non hanno ancora girato sulle nuove macchine. Ma sono stati provati in modo approfondito lo scorso anno durante il loro sviluppo – quindi sono pronti per girare.

3. Indici di degrado
Con tutti i team che hanno svolto programmi diversi e forse hanno nascosto il loro vero potenziale, è difficile avere un'idea precisa di quelli che saranno gli indici di degrado in gara. È così ogni anno, ed è una delle domande che troveranno risposta solo a Melbourne... 

4. Come sarà il GP di Spagna 
Sembra strano, ma il test di Barcellona dice poco di come sarà il GP di Spagna in maggio. Rispetto allo scorso anno – quando c'era un nuovo asfalto – la superficie si è evoluta continuamente, diventando più abrasive, e questo trend continuerà. Le temperature della pista probabilmente saranno più alte di almeno 20 gradi, cambiando totalmente il quadro. 

5. Se Fernando Alonso tornerà o meno in F1
L'annuncio che quest'anno Fernando Alonso sarà un ambassodor McLaren e proverà la nuova monoposto solleva più domande che risposte. Punta a un possibile ritorno in F1? La sua visita al test di Barcellona ha sottolineato il grande e immutato appeal della superstar spagnola: a 37 anni, dice di guidare meglio che mai. Ma ritornerà? “Resto coinvolto nel mondo della F1, non si sa mai…”, ha detto.