Cartoline da... Miami | Pirelli

Cartoline da... Miami

Verstappen fa il duro a Miami

La parata di stelle sulla griglia di partenza e la presentazione dei piloti in tipico American Style sono stati il prodromo allo show che Max Verstappen ha messo in scena durante i 57 giri di gara. Costretto a partire dalla nona posizione a causa di un suo errore e di quello, successivo, di Leclerc in qualifica, l'olandese ha optato per usare le gomme Hard nel primo stint. Il suo compagno di squadra Sergio Perez era in pole position e ha scelto le Medium, come da logica: è stata questa differenza il fattore decisivo nella lotta fra i due contendenti al titolo iridato?

Nel dopo gara il loro capo, Christian Horner, ha sostenuto che Max avrebbe vinto lo stesso tanto era “on fire” ma è un fatto che la prestazione del campione in carica sulle Hard è stata impressionante. Due le fasi decisive. La prima è stata quella dal via al nono giro, quando nonostante l'handicap di grip rispetto alla concorrenza attorno a lui in griglia (solo Ocon lo aveva imitato nelle prime cinque file) è riuscito a risalire al quarto posto a suon di sorpassi, con la perla della doppietta rifilata a Magnussen e Leclerc al giro 4. La seconda quella dal giro 31 al 45, quando invece di assistere ad un Perez che riduceva il distacco, sceso sotto i 15”, si è visto Max allungare ancora pur con gomme più vecchie di una ventina di tornate. Per un soffio Max non è ritornato in pista davanti al suo compagno di squadra ma, col vantaggio aggiuntivo delle Medium, si è sbarazzato di lui in appena due giri e si è avviato a vincere togliendosi pure il gusto di prendersi il punto per il giro più veloce diventando il primo pilota a scendere sotto i 90 secondi sul giro in gara (1.29.708). Spettacolare dall'inizio alla fine.

La radio di Alonso offre sempre spettacolo

Un altro pilota che a Miami ha dato spettacolo, come ha sempre fatto in questo inizio di stagione, è stato Fernando Alonso. Lo spagnolo si sta togliendo più di una soddisfazione in questa ennesima fase della sua straordinaria carriera nel motorsport. È stato perfetto in qualifica sabato con una seconda posizione inaspettata, magistrale nella gestione del primo stint in gara sulle Medium, allungato fino al giro 24 (e chissà se Perez non avrà avuto qualche rimpianto nel vedere come un'Aston Martin abbia continuato a spingere con quella mescola mentre lui cercava di gestirla forse con troppa cautela...), impeccabile con le Hard nel riprendersi il terzo posto e portarselo a casa, aumentando la collezione di trofei nel suo museo di Oviedo. 

L'apice del suo show di Miami è stato però trasmesso via radio, come più di una volta gli è accaduto in passato. Quando mancava meno di una decina di giri alla fine, Fernando ha chiesto al suo ingegnere in che posizione si trovasse il compagno di squadra Stroll, lodando il sorpasso che questi aveva completato su Albon poco prima. Ma come aveva fatto a saperlo? Cogliendo il momento su uno dei maxi-schermi disseminati lungo il circuito per consentire agli spettatori in tribuna di seguire integralmente la corsa ma, evidentemente, utili anche ai piloti! O, meglio, ai piloti speciali come Fernando, capaci di avere una visione globale di ciò che gli sta attorno come pochi al mondo hanno dimostrato di avere nella storia di questo sport: fuori dall'abitacolo ma anche dentro, correndo a 300 all'ora!

Reazione Alpine

Doppio piazzamento a punti per la Alpine a Miami, con Pierre Gasly ottavo ed Esteban Ocon nono. Un risultato uguale a quello di Gedda, che arriva però dopo il doppio zero di Melbourne e Baku e consente alla squadra francese di raggiungere la McLaren al quinto posto nella classifica Costruttori. Non sarà un risultato da festeggiare ma perlomeno dimostra una reazione da parte di un team che certamente sperava di proseguire nel percorso di crescita iniziato nel 2021 e che invece deve rendersi conto che nel 2023 l'obiettivo realistico è proprio il quinto posto. Una situazione non facile da gestire per il management ma la Formula 1 è uno sport dove senza programmazione a lungo termine non si va da nessuna parte. I miracoli non esistono: favole come quella della Brawn GP nel 2009 si vivono una volta sola nella vita…

Haas parte bene in casa

Quanto sia dura la vita in Formula 1 lo sa bene la Haas, che fra alti e bassi dal 2018 prova a tenere alta la bandiera a stelle e strisce nella massima competizione automobilistica. Il team di Gene Haas ha ottenuto a Miami il terzo piazzamento a punti della stagione e ha conquistato il migliore piazzamento della sua storia sulla griglia di partenza di un Gran Premio della sua storia grazie al quarto posto in qualifica di Kevin Magnussen. È vero che lo stesso danese aveva ottenuto la pole position nel Gran Premio di San Paolo del Brasile dello scorso anno ma allora il risultato gli aveva garantito solamente di partire al palo nella gara Sprint del sabato mentre la domenica era scattato dall'ottava posizione. Peraltro, a Interlagos Kevin aveva approfittato delle condizioni meteo per beffare tutta la concorrenza mentre a Miami si è conquistato la seconda fila a pari condizioni dei suoi colleghi. La prima delle tre gare di casa per la squadra diretta da Gunther Steiner è stata abbastanza positiva: in classifica si trova all'ottavo posto ma ambire ad una quinta posizione, che eguaglierebbe quella ottenuta nel 2018, non è una follia.

Miami trova la sua strada

La “seconda volta” della F1 a Miami è stata un successo di pubblico. Venduti tutti i 270.000 biglietti disponibili, un profluvio di VIP di ogni genere – sport, cinema, musica, industria – durante il weekend ma, soprattutto, una città che ha sentito in maniera diffusa quel “buzz” per la Formula 1 che era uno degli obiettivi primari di Liberty Media quando, nell'ormai lontano 2017, si fecero i primi piani per organizzare un Gran Premio in Florida. Certo, originariamente il tracciato dove snodarsi sulle strade del porto di Miami con uno spettacolare passaggio sul ponte che unisce la città a Key Biscayne ma quell'ambizioso progetto non andò appunto… in porto e si è ripiegato su una location più decentrata come l'Hard Rock Stadium. E dopo un anno un po' di rodaggio, quest'anno gli organizzatori hanno reso l'evento molto più caldo e accogliente, anche per gli addetti ai lavori, costruendo le hospitality proprio sul terreno di gioco dove abitualmente si esibiscono i Miami Dolphins. Ciliegina sulla torta di un weekend all'altezza delle aspettative è stata la presentazione dei piloti, in pieno stile americano, con stelle della musica come Willi.i.am e LL Cool J a dirigere lo show. Non a tutti è piaciuta – qualche pilota ha storto il naso – ma se questo sport vuole aprire sempre di più la breccia che sta aprendo negli USA la strada è questa.